L'amicizia è uno dei sentimenti più belli da vivere perchè dà ricchezza,
emozioni, complicità e perchè è assolutamente gratuita.
Ad un tratto ci si vede, ci si sceglie, si costruisce una sorta di intimità;
si puo' camminare accanto e crescere insieme pur percorrendo strade differenti,
pur essendo distanti, come noi due, centinaia di migliaia di chilometri.



Bisogna coltivare la speranza.



C'era pace, sospensione assoluta del tempo.
I pensieri andavano avanti seguendo la pacata rilassatezza del respiro.



C'è una povertà in questo tipo di vita,
una povertà diversa da quella materiale di una volta.
Una povertà interiore che, più che far paura, umilia.
Umilia la grande ricchezza, la grande potenzialità che c'è in ognuno di noi.



La solitudine è il più straordinario mezzo per entrare in intimità con noi stessi.
E, paradossalmente, la solitudine è anche il miglior mezzo per imparare a comunicare.
Solo conoscendomi, cioè conoscendo la mia interiorità, posso parlare all'interiorità dell'altro.



I libri servono a capire e a capirsi,
e a creare un universo comune anche in persone lontanissime.



Leggere, in fondo,non vuol dire altro che creare
un piccolo giardino all'interno della nostra memoria.
Ogni bel libro porta qualche elemento, un'aiuola, un viale,
una panchina sulla quale riposarsi quando si è stanchi.
Anno dopo anno, lettura dopo lettura, il giardino si trasforma in parco
e, in questo parco, puo' capitare di trovarci qualcun altro...
Leggere non è un dovere, né un amaro calice da bere fino in fondo
con la speranza di chissà quali benefici.
Leggere vuol dire crearsi un proprio piccolo tesoro personale di ricordi e di emozioni,
un tesoro che non sara' uguale a quello di nessun altro
e che tuttavia potremo mettere in comune con altri.



Quanto è radicato, quanto è profondo e folle l'odio dell'uomo per l'uomo:
per una idea, per un confine è capace di seminare la morte tra le generazioni future.




L'odio, la violenza, una volta innescati, vanno comunque vanti, si propagano sottoterra,
lontano dagli sguardi, come le radici di certe piante infestanti.



Distruggere è sempre la via più breve, per uccidere basta premere un grilletto,
per non uccidere bisogna fare l'enorme sforzo di provare a capirsi.



Non c'è solo la bonifica degli ordini da fare,
c'è anche l'urgenza di compiere quella dei cuori,
abituarsi alla comprensione invece che al giudizio,
all'apertura invece che alla chiusura,
vivere la pace non come un'idea
ma come il ritmo stesso della nostra vita.



Una lunga amicizia porta gli stessi identici segni di una tazza annerita dal tempo;
ci sono incrinature e ombre negli oggetti quotidiani così come
ci sono momenti di incrinatura e ombra nelle amicizie.
Per non gettare via una tazza, come per costruire una amicizia, ci vogliono
due sentimento ormai inusuali ma importantissimi come la pazienza e la fedeltà.
La pazienza per il suo ruolo somiglia ad un mattone, la fedeltà ad una radice.
la pazienza è l'antidoto alla fretta, la fedeltà quello al consumo.
Se penso a loro come ad una immagine fisica penso a dei piccoli mattoni oppure a delle radici.
Con i mattoni si costruisce, grazie alle radici si cresce.

Bisogna diventare cercatori di speranza...
bisogna diventare diffusori di gioia, coltivarla in noi ed espanderla all'esterno.



"Il cuore è come la terra, metà illuminato dal sole e metà in ombra."
da: "Va dove ti porta il cuore".



La bontà è un cammino estremamente severo
e, nella sua severità, conosce l'urgenza della discrezione. E della forza.
Perché la bontà, come l'amore, richiede forza, la grande e immensa forza dello Spirito.



Io sono convinta che la scrittura
non serva per farsi vedere ma per vedere.

Scrivere è uno dei sistemi più semplici e più profondi
per fare chiarezza dentro di sé e
per tramandare la memoria delle nostre esistenze.

Scandalizzare i bambini vuol dire presentare loro
un mondo senza alcuna luce, né gioia, né poesia.
Vuol dire spegnere in loro la speranza,
la capacità di immaginare un sentire diverso...



Ti ricordi il proverbio indiano... diceva pressappoco così:
"Ogni volta che vuoi giudicare qualcuno, cammina prima per tre lune nei suoi mocassini."
Dobbiamo diventare dei grandi camminatori non credi?
Camminare, camminare e camminare ancora, uno a fianco dell'altro,
scambiandosi le scarpe, uno nelle scarpe dell'altro.
Camminare pensando al giorno in cui siamo venuti al mondo e a quello in cui ce ne andremo.
Camminare accanto alla fragilità, nella nudità senza toghe, senza indici levati.
Dobbiamo camminare per costruire un mondo la cui base non siano piu' il giudizio
e il pregiudizio, ma l'umiltà e la comprensione.

 
 

 

Citazioni tratte dal libro "Cara Mathilda" lettere ad una amica.
di Susanna Tamaro


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