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Voglio
ringraziarti Signore, per il dono della vita; ho letto da qualche parte
che gli uomini hanno un'ala soltanto: possono volare solo rimanendo
abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore,
che tu abbia un'ala soltanto, l'altra la tieni nascosta, forse per farmi
capire che tu non vuoi volare senza di me; per questo mi hai dato la
vita: Perché io fossi tuo compagno di volo, insegnami, allora, a
librarmi con Te. Perché vivere non è trascinare la vita, non è
strapparla, non è rosicchiarla, vivere è abbandonarsi come un
gabbiano all'ebbrezza del vento, vivere è assaporare l'avventura della
libertà, vivere è stendere l'ala, l'unica ala, con la fiducia di chi
sa di avere nel volo un partner grande come Te. Ma non basta saper
volare con Te, Signore, tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il
fratello e aiutarlo a volare. Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le
ali che non ho aiutato a distendersi, non farmi più passare
indifferente vicino al fratello che è rimasto con l'ala, l'unica ala,
inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e
si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi, o Signore, un'ala di
riserva.
Don
Tonino Bello
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